Il restauro conservativo dei materiali lapidei viene eseguito seguendo più fasi operative di cui le più significative sono:
Il restauro conservativo dei materiali lapidei viene eseguito seguendo più fasi operative di cui le più significative sono:
L’incollaggio di parti distaccate può essere ottenuto mediante l’inserimento di perni e/o attraverso l’applicazione di particolari adesivi strutturali (prodotti epossidici).
Il perno di acciaio inossidabile tipo Reval 31 è opportunamente sagomato in modo da assicurare al tempo stesso buona aderenza e possibilità di rimozione senza danni eccessivi per la pietra.
L’operazione consiste nella rimozione del materiale estraneo depositato sulla superficie dell’opera rispettando l’eventuale presenza di plicromie o patine nobili.
La metodologia è diversa secondo il tipo di materiale, della natura del deposito e dello stato di conservazione della pietra.
I metodi usati sono quelli che garantiscono la completa l’integrità del manufatto:
– impiego di acqua nebulizzata mediante l’uso di appositi ugelli;
– impacchi con l’uso di sostanze chimiche di natura basica, o con solventi (per eliminare sostanze grasse o graffiti) secondo le indicazioni dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma;
– impacchi con acqua deionizzata per eliminare i sali solubili;
– uso di strumento aerobrasivo con polveri di diversa natura di durezza compatibili al materiale da trattare (es. microsfere di vetro, ossido di alluminio, quarzo tedesco, polveri vegetali ecc.);
– ultrasuoni e laser
L’operazione si rende necessaria quando il materiale è in avanzato stato di alterazione ed ha perso molta della sua coesione.
I metodi adottati, sulla base dei risultati positivi raggiunti sono:
– imbibizione capillare;
– velo liquido sulla superficie;
– immersione;
– impregnazione sottovuoto;
I metodi sono scelti secondo il tipo di materiale, della sua collocazione e dello stato di conservazione.
I prodotti impiegati sono in genere di natura polimerica e sono usati ad opportune concentrazioni in solvente e possiedono uan serie di requisiti ritenuti indispensabili sia dal Centro Internazionale per la Conservazione (UNESCO) sia dall’Istituto Centrale del Restauro.
La stuccatura ha lo scopo di colmare le lacune e le discontinuità presenti sulla supercifie della pietra, qualsivoglia sia la loro origine. L’operazione di stuccatura viene effettuata con molta cura ed è realizzata con materiali naturali a basso contenuto di sali solubili.
L’operazione ha lo scopo di conservare il materiale e viene effettuata mediante l’applicazione di prodotti idrorepellenti reversibili e stabili all’azione dei raggi UV, applicati a pennello o mediante strumento nebulizzatore.
Lapidario del Castello del Buonconsiglio, Trento
Cassettonato del Tempio di Adriano, Roma
Torre dell'Orologio, Padova
Palazzo del Governo, Trieste
Palazzo Thun, Trento
Beata Vergine di Secula, Longare, Vicenza
Villa Pisani, Strà, Venezia
Loggia Odeo Cornaro, Padova
Palazzo Gualdo, Vicenza
Porta Portello, Padova
Chiesa di S. Michele, S. Michele all'Adige, Trento
Chiesa di S. Maria Nova, Vicenza
Basilica di S. Andrea, Mantova
Duomo di Trento, Trento
Cappella degli Scrovegni, Padova
Chiesa di S.Vincenzo e Anastasio, Roma
Palazzo Vescovile, Trento
Cappella Ovetari, Chiesa degli Eremitani, Padova
Palazzo Bevilacqua, Verona
Casa del 500, Valdenogher, Belluno
Porta Urbica, Altino
Tempio di Antonino e Faustina, Roma
Tempio di Castore e Polluce, Roma
Arco Gallieno, Roma
Tempio Venere, Roma
Basilica sotterranea, Roma
Arco Silano Dorabella, Roma
Lobia, Acquedotto Romano, Vicenza
Colonna Traiana, Roma
Arco di Settimio Severo, Roma
Raccolta del museo civico, Padova
Monumento rupestre, Amasra, Turchia
Orto Botanico, elementi vari, Padova
Lapidario medievale, Castello del Buonconsiglio, Trento
Lapidario medievale, Museo, Padova
Statue, Prato della Valle, Padova
Fontana del Nettuno, Trento
Tomba di Antenore, Padova